Le erbe indiane che ho usato fino a questo momento sono: ARITHA (o REETHA), AMLA, SHIKAKAI, NEEM, MAKA (o BHRINGRAJ), BRAHMI, TULSI, SIDR, METHI, MALVA. 

Non ho che vantaggi da esporre. I capelli sono stra-morbidi, stra-lucidi e stra-belli, tutte le persone che hanno visto la ma chioma da quando le uso non hanno potuto fare a meno di avanzare complimenti.
Tuttavia, se il risultato che volete ottenere sono dei bei capelli lucidi e sani non è sufficiente usare le erbe indiane saltuariamente, ma ci vuole costanza. I benefici la persona che le usa li percepisce da subito, ma perchè anche gli altri si accorgano dei miglioramenti devono essere usate almeno per un paio di mesi. Io ho voluto fare un esperimento per vedere quanto ci mettevano i capelli a diventare lucidi utilizzando solo le erbette e ci sono voluti 3 mesi di uso continuo (facendo un impacco alla settimana).

Il neem è vivamente consigliato per combatte la secchezza del cuoio capelluto, il prurito e la forfora, sarà utilissimo soprattutto nei casi di forfora grave.

Il tulsi è difficile da lavare e ho dovuto mettere un asciugamano sul cuscino per evitare di lasciare tracce. Ho fatto un risciacquo con davvero abbondante acqua ma sembrava non venir via. A capelli asciutti grattandomi la cute ho notato infatti che mi rimaneva prodotto sotto le unghie. Quando ormai era troppo tardi, facendo una ricerca sul web ho letto “NON UTILIZZARE SUL CUOIO CAPELLUTO PER VIA DEL DIFFICILE RISCIACQUO”, e va beh! Il vero miracolo questo prodotto lo fa sulla pelle. Avevo qualche eruzione cutanea che uscita dalla doccia non era più presente! Quindi per la pelle PROMOSSOper i capelli BOCCIATO. Ricordo ovviamente che io non uso shampoo chimico, quindi quando dico – difficile da togliere, mi riferisco al farlo con la sola acqua.

Il sidr è la polvere che ho trovato più particolare, cresce un pò con l’aggiunta dell’acqua quindi 100 g sono bastati per i miei capelli che arrivano fino alla vita (per le altre invece ne ho usato 150 grammi). Il pappone resta alquanto grumoso, ma questo non costituisce nessun problema nella stesura. A differenza delle altre è quasi inodore, è quella che sono riuscita a togliere con più facilità sotto la doccia e non altera il colore dei capelli. Infatti, generalmente le erbette indiane non sono consigliate a chi ha i capelli biondi, perchè tendono a scurire.
Le uniche che consiglio di usare alle bionde sono quindi quelle neutre (cassia, sidr, methi, malva).
malva (2)

La malva (foto sovrastante) non è ancora molto popolare, ma io l’ho trovata molto simile al sidr sia per consistenza che per colore. Anche la malva cresce man mano che si aggiunge l’acqua e con una confezione da 100 grammi sono riuscita a fare sia i capelli che maschera per il viso per me e un’altra persona. Non ha assolutamente un buon odore, così ho aggiunto qualche goccia di olio essenziale per cercare di migliorare la situazione, con non molto successo! Si stende e si lava via con molta facilità.

Come si prepara il pappone con le erbe indiane?
pappone

Innanzitutto le polveri non devono entrare in contatto con cose di metallo, io per esempio uso una ciotola in plastica e mescolo con un cucchiaio di legno. Si può usare un’erbetta sola oppure fare un mix (io nella foto qui sopra avevo fatto una miscela di amla, shikakai, maka, brahmi e neem, l’utilizzo di questa combinazione è consigliata per promuovere non solo la forza delle radici, ma anche per ispessire i capelli e dare sollievo al prurito del cuoio capelluto e per combattere la forfora); aggiungere acqua calda e mescolare, il pappone non deve essere ne troppo denso e nemmeno troppo liquido, dopodiché lasciare a macerare per venti minuti. Applicare sui capelli asciutti o bagnati (io preferisco asciutti), con le mani, con un pennello da tinta o come ci si trova meglio. Io a questo punto blocco il tutto con il cellophane, onde evitare che i movimenti facciano cadere qualche granello che solidificando si può staccare, va bene anche usare una classica cuffia da doccia. Infine, dopo mezz’ora di posa lavo la testa.
erbe indiane

Tra tutte il methi è quella che prende più tempo per la preparazione. Io ho fatto così: per i miei capelli ho preso 50 grammi di polvere, l’ho messa in una ciotola e poco alla volta ho aggiunto acqua calda, mescolando il composto. Occorre mescolare a lungo e molto energicamente per togliere i grumi. Finita questa fase ho coperto la ciotola con della pellicola trasparente e l’ho lasciata riposare per tutta la notte. Al mattino ho ripreso il materiale e aggiunto altra acqua calda, ho ancora mescolato e infine applicato sui capelli. La consistenza adeguata è, come per le altre erbe, da valutare ad occhio, ne troppo liquida e ne troppo densa. Il tempo di posa è di 2 ore, dopodiché si lava la testa ed ecco a voi capelli idratati e setosi. Consiglio un lavaggio molto accurato perchè le particelle tendono a rimanere intrappolate nei capelli e se lo avete messo anche sul cuoio capelluto uno sciacquo ancor più abbondante e accurato.
Come avrete capito nella preparazione viene utilizzata abbastanza acqua, quindi è inteso che la mucillagine tende parecchio a crescere.
Taluni non sopportano l’odore del methi, a me invece non dispiace, tuttavia ho provato a mettere un cucchiaio di cannella al momento dell’ultimo mescolamento e devo dire che i profumi delle due polveri si sono ben bilanciate.

fenugreekPrima che sentissi parlare della polvere di methi, lo conoscevo solo sotto forma di semi, con il nome di fieno greco, che ho sempre usato per la preparazione delle tisane. Vi consiglio di comprarlo già sotto forma di polvere se volete usarlo per i capelli perchè i semi sono molto duri, impossibili da polverizzare a meno che non possediate un macina caffè/cereali.