L’allume di potassio (o di rocca) impedisce la proliferazione dei batteri responsabili del cattivo odore. Agendo come antibatterico naturale, crea un ambiente inospitale per i batteri che possono insediarsi nelle zone umide del nostro corpo. È un minerale inodore, la sua forma classica è quella di una pietra, ma si trova in commercio in versione stick, levigata, e anche sotto forma di polvere o di liquido. Io l’ho acquistato su internet, dal sito Macrolibrarsi, in pietra grezza dalla forma irregolare, dal peso di 140 grammi e al costo di 6,70 euro. Per il suo utilizzo inumidisco le ascelle e ci passo la pietra, che sciacquo e asciugo subito dopo l’uso. Attenzione da bagnata la pietra è scivolosa e se cade va in frantumi.allume di potassio

Dopo tanto tempo, ho fatto un altro ordine sul sito francese Aroma-Zone e visto che avevo esaurito praticamente quasi tutto esso è stato mega. Innanzitutto, ho notato che ci sono state delle novità: alcuni prodotti sono stati aggiunti, altri modificati. Da grandissima fan dell’argilla mi è saltato subito agli occhi l’aumento di prezzo di 60 centesimi del caolino.
argiles blanche kaolino aroma zoneTra i nuovi arrivati invece ho notato la polvere ayurvedica di siwak o miswak, ottenuta dalla polverizzazione del relativo bastoncino. In passato avevo utilizzato il bastoncino, ma devo dire che ritengo molto comodo usufruire direttamente della polvere. Essa si mette sullo spazzolino e si strofina sui denti per sbiancarli o si combina con altre polveri per creare un dentifricio (le ricette sono presenti sul sito Aroma-Zone).
Faccio una digressione per spendere qualche parola a favore di questo spazzolino naturale.
miswak o siwakE’ la radice dell’albero Araak (Nome scientifico: Salvadora Persica), che cresce nell’Arabia Saudita, Sudan, Egitto, Chad ed in India. I suoi benefici principali sono:
1) Aiuta a sbiancare i denti contribuendo a rimuovere le tipiche macchie di tè, vino o caffè.
2) Contribuisce a igienizzare la bocca.
3) Rinfresca l’alito.
4) Stimola la circolazione gengivale.
5) Rafforza le gengive e previene disturbi quali la piorrea.
6) Pulisce i denti senza risultare abrasivo.
7) Rimuove e previene la formazione di carie, placca e tartaro.
Come si usa:
1) Rimuovere circa 1 cm di corteccia da una delle estremità
2) Masticare la punta ammorbidendo le setole naturali tra i denti
3) Iniziare a massaggiare leggermente denti e gengive
4) Sciacquare la punta sotto l’acqua per eliminare le eventuali impurità
5) Richiudere la radice Miswak nel pacchetto in modo che rimanga pulita e umida
6) Immergere l’estremità del Miswak ogni 3-4 giorni in un bicchiere d’acqua e lasciarlo per alcune ore per ammorbidirla
7) Quando le setole ed il sapore si sono esauriti tagliare e rinnovare la punta.

Personalmente utilizzerò questa polvere mischiandola in parti uguali con l’argilla verde ventilata e poi sullo spazzolino a mo di dentifricio.

Probabilmente la più grande novità dell’estate 2017 sono gli smalti. Al momento in cui scrivo sono presenti nel sito il top coat (5 ml, 1,70 euro) e tre colori (rosso, fucsia e bordeaux, 5 ml, 2,20 euro). Ovviamente, li ho presi tutti.
smalto aroma-zoneIl pezzo forte dell’ordine è il tea tree oil nel suo formato più grande di ben 250 ml per un prezzo di 28 euro.
tea tree oilPer me è in tutti i sensi olio “essenziale”, in quanto lo uso per pulire una volta a settimana le setole dello spazzolino e la spugna con cui mi lavo sotto la doccia. Ricordo, infatti, che esso è un potentissimo antibatterico naturale.
Ho preso, ancora, l’olio di ricino, l’olio di vinaccioli, il macerato oleoso di calendula e l’idrolato di lauro, il primo prodotto da utilizzare per massaggi sul cuoio capelluto, il secondo e il terzo per il corpo e il quarto da versare su un dischetto struccante per pulire il viso.
ricino vinaccioli calendula olio lauro idrolato aroma-zoneInfine, una scorta di fiori secchi per placare la voglia di tisana: calendula e ibisco (karkadè).
calendula aroma-zoneibisco karkadè miswak siwak aroma-zoneHo ricevuto un regalo inatteso, non so se per premiarmi del maxi ordine effettuato, ovvero il libro “Massaggi rilassanti con gli oli essenziali”, del valore di 4,90 euro.
libro aroma-zoneInsomma come avrete capito, a questo giro, ho dato fondo ai risparmi, ma è tutta colpa di Aroma-Zone che è realmente un grandissimo tentatore.

gel semi di linoDai semi di lino si può ottenere un gel utile alla cura e alla bellezza dei nostri capelli. Tale gel può essere utilizzato sia come impacco pre shampoo o applicato subito dopo il lavaggio a capelli ancora umidi o per finire come leave in.
Questi sono ovviamente gli impieghi riguardanti la chioma, ma il gel ai semi di lino è ottimo anche come alimento. I semi di lino sono, infatti, considerati una delle principali fonti vegetali di acidi grassi omega 3. Ai vegani sarà sicuramente capitato di leggere ricette in cui tale gel viene indicato come legante alimentare in sostituzione delle uova.
gel semi di lino (1)Il gel può essere estratto a freddo o a caldo.
Nella procedura a freddo ho lasciato in ammollo i semi per tutta la notte in un recipiente contenente acqua. Il giorno dopo ho filtrato con un colino (si può usare anche la parte finale di un collant). Si fa un po’ di fatica a separare il gel dai semi e fargli oltrepassare le maglie del colino, ma ci vuole solo pazienza.
Nella proceduta a caldo si fanno bollire i semi per 5 minuti, si aspetta un po’ affinché si intiepidiscano e si filtra.
Le mie quantità sono 40 grammi di semi e 250 millilitri di acqua.
Si conserva in frigorifero per pochi giorni, essendo puro e quindi privo di conservanti non durerà a lungo. In alternativa può essere congelato, magari mettendolo in uno stampo come questo:
gel semi di lino (2)

Le erbe tintorie fanno al caso vostro se avete il desiderio di vedervi diverse, rimanendo però sicure di non rovinare i capelli, ma anzi di apportare tutti i benefici che si possono trarre dall’uso di elementi naturali. Queste “tinture” non penetrano nel capello come le tinte chimiche, ma si legano alle squame. In questo modo, non solo proteggono il capello, ma lo volumizzano, aumentando il diametro del fusto. La chioma risulta, quindi, più voluminosa, luminosa e protetta dagli agenti esterni.

Vi propongo questo elenco:

hennè, donano un tono freddo quelli provenienti da Tunisia, India, Pakistan e Yemen mentre donano un tono caldo quelli del Marocco e dell’Egitto. Eccenzion fatta per l’Hanna Lala Menana, un hennè che pur provenendo dal Marocco tinge di un peculiare color rubino. Solitamente le marche più usate per chi punta ad un biondo irlandese è il Tazarine, mentre per chi vuole sui capelli un rosso più profondo e “ciliegioso” Zarqa, Jamila, MDH Karishma. La marca Le erbe di Janas propone invece due tipi di hennè uno caldo che ha un contenuto di lawsone (la molecola responsabile della colorazione) pari a 1,90% e uno freddo che ne contiene 2,95%. Se non avete i capelli chiari scordatevi che l’hennè prenda a mo’ di tinta, se avete i capelli scuri si vedrà solo il riflesso, ma sarà sicuramente una visione molto gradevole quindi incoraggio ad usarlo in ogni caso e poi continuandolo ad applicare potrebbe, stratificando, venir fuori qualche bella sfumatura.
Consiglio l’uso di questo prodotto privo di picramato di sodio, che viene aggiunto in molti hennè per ottenere dei rossi rinforzati.
erbe tintoriealcanna, clicca qui se sei interessato alla mia esperienza con questa polvere.

sandalo rosso, clicca qui se sei interessato alla mia esperienza con questa polvere.

red kamala, clicca qui se sei interessato alla mia esperienza con questa polvere.

indigo, (volgarmente detto hennè nero), colora di nero su una base di partenza castano scuro. Se però la base di partenza è un biondo saranno necessarie due applicazioni fatte una di seguito all’altra per ottenere un nero puro, se invece la base di partenza è un bianco bisognerà fare una prima passata di hennè e dopo ripetere il processo usando l’indigo.
Consiglio l’uso di questo prodotto privo di PPD (para-fenilendiamina), sostanza base di molti indigo che si trovano in commercio utilizzati per la tintura dei capelli e per i tatuaggi che spesso si fanno in spiaggia.
erbe tintoriekatam, dona colore nero, tuttavia se mescolato in un’adeguata percentuale con l’hennè freddo (potete provare mischiando 70% hennè e 30% katam e poi per le volte successive regolarvi in base al risultato ottenuto) può dare riflessi viola.
(Clicca qui per approfondire la mia esperienza con indigo e katam.)

ibisco o jaswand, se unito alla lawsonia (o a miscele che la contengano) è un ottimo freddante del tono. Utile è, infatti, per arrivare ai toni del ciliegia e del mogano. Invece, utilizzato da solo, se la vostra base di partenza è scura, non otterrete praticamente nulla, parlo purtroppo per esperienza. Se invece avete i capelli biondo chiaro (che siano naturali o decolorati non ha importanza) si coloreranno di viola.
Con i fiori essiccati è possibile preparare l’infuso, detto di karkadè; l’ibisco colorerà l’acqua di rosso ed essa potrà essere utilizzata per la preparazione dell’hennè al posto della mera acqua.
alcannamallo di noce, non ha in se e per se un forte potere tintorio. Utilizzato da solo viene usato dalle brune per donare luminosità e riflessi ai capelli scuri. Utilizzato insieme alla lawsonia serve a smorzare l’arancio facendo virare il tono dei capelli sul rosso profondo invece che sul rame. Consigliato quindi per chi ha un colore di base chiaro. Infatti in questo caso pur usando un hennè freddo si potrebbe ottenere inizialmente, cioè finché non avviene una stratificazione, un colore caldo, ma grazie al mallo di noce si può risolvere più rapidamente questo intoppo.
mallo di nocecastagno, non ha in se e per se un forte potere tintorio, ma dona riflessi ai capelli castani.

camomilla e rabarbaro, non hanno in se e per se un forte potere tintorio, tuttavia risultano utili per ravvivare il colore delle chiome già bionde.

curcuma, colora di giallo, può essere aggiunto in piccola percentuale all’hennè caldo per intensificare il colore.

robbia o manjishta o garanza, colora di rosso, aggiunta all’hennè freddo ne intensifica il colore.

campeggio, si usa in miscela con hennè per darvi dei toni più profondi, senza perderne la tipica dominante rossa.

guado, si usa in miscela con l’hennè per darvi un tono più scuro. Allo stesso modo dell’indigo, anche il guado capita che venga erroneamente etichettato come hennè nero.

N. B. Tutti i prodotti citati si intendono puri al 100%.
polveri ayurvediche 3Ci sono una infinità di polveri che possono essere utilizzate sui capelli a scopo tintorio, molte tra queste nominate non le conoscevo fino a qualche anno fa e chissà quante altre ne esistono di cui non sospetto minimamente!

Tutte queste erbe si comprano in erboristeria? No, probabilmente quelle che riuscirete a trovare in erboristeria saranno hennè, indigo e cassia, ma non credo che ci sia speranza per le altre. Nella maggior parte dei casi si dovrà fare riferimento a negozietti etnici e a bioprofumerie, se non ce ne sono nel vostro luogo di residenza tocca ordinarle su internet.

Diffidate delle erboristerie che vendono le polveri sfuse, in quanto non c’è modo di sapere con certezza da quanto tempo le hanno lì in negozio e neanche se sono state addizionate con altre sostanze.

P. S. I risultati ottenuti con queste erbe non sono univoci. Il colore, il riflesso, la sfumatura possono variare da persona a persona, non solo a causa del diverso colore di partenza; anche chi inizia dalla stessa base può avere risultati differenti. 

Il sito Zenstore, a mio parere, è uno dei più all’avanguardia nell’offrire prodotti che si trovano tranquillamente in siti stranieri, ma che in quelli italiani nemmeno a parlarne.
Così, vi avevo già detto in passato di aver comprato l’alcanna
alcanna e sandalo rosso zenstore
e di recente ho preso anche il sandalo rosso.
alcanna e sandalo rosso zenstore
Entrambe bellissime alla vista, il che probabilmente è stato causa di alte aspettative, ma non ho avuto un buon riscontro, ahimè.

L’alcanna colora (ops, dovrebbe colorare) di rosso mogano profondo, la radice contiene infatti un principio colorante rosso-viola detto alcannina. Sono rimasta delusa dall’uso di questa polvere; parto già da una base difficile, in quanto ho i capelli castano scuro, tuttavia speravo di riuscire a ricavare qualche timido riflesso mogano-violino e invece niente. Per cui consiglio di non utilizzarla da sola, ma di mischiarla ad un hennè freddo. Inoltre, è molto difficile da togliere. Lavandola via sembrava come se avessi in testa dei fondi di caffè, stesso colore e consistenza.

Non se la passerà meglio la recensione sul sandalo rosso. La polvere non è stata affatto facile da stendere, non ne voleva sapere di attaccare sui capelli e continuava a cadere a pezzetti. Alla fine mi sono dovuta imballare la testa con tre giri di cellophane e  mettere un asciugamano intorno al collo, pronta subito a tamponare le perdite. Si toglie molto facilmente sotto il getto d’acqua.
Il sandalo rosso, in teoria, dona riflessi sui toni toni del rame, quindi il mio consiglio è di non utilizzarla da sola, ma di aggiungerla ad un hennè caldo per potenziarne il colore.

Ambedue non sono riuscita a tenerle in testa più di due ore perché colavano davvero da tutte le parti. Non so che conclusioni trarre, se è la marca Zenstore che non sta simpatica ai miei capelli o altro. Il cambiamento di colore è stato assolutamente nullo e anche qui non so se il motivo è la qualità delle polveri o il fatto che non le avessi mischiate all’hennè oppure se siano i miei capelli ad avere un problema… Ai posteri l’ardua sentenza!
pacco zen store

Avevo parlato in un precedente articolo del mio interesse verso questa nuova scoperta: la polvere di red kamala. Ebbene, ne ho sperimentato l’uso, mischiandolo insieme all’hennè, sui capelli di mia madre.
Ho usato il red kamala marca Yogi Global, di provenienza indiana. La polvere ha un colore veramente mozzafiato.
red kamala polvereHo miscelato 40 grammi di zarqa insieme a 30 grammi di red kamala con acqua calda e ho subito proseguito con l’applicazione. Tempo di posa 2 ore. Questo è il risultato:
zarqua + red kamalaLa base di partenza era sempre rossa, ma un rosso smorto, spento e il red kamala ha contribuito a rendere i toni più vividi e ad accentuare i riflessi. Può un po’ risultare di difficile stesura perché fa qualche grumo, ma assolutamente niente di impossibile. Per una bella chioma olio di gomito! La reazione della “cliente” è stata positiva: <la prossima volta li voglio di nuovo così>, mi sono sentita dire.

Il mio interesse per il fai da te ha portato ad imbattermi nella realizzazione di un impacco pre shampoo nutriente e utile alla definizione di chi ha i capelli mossi o ricci.
Anzi, ancor prima mi ha portato ad entrare in un supermercato per comprare l’essenziale ingrediente! Signore e signori ecco a voi l’amido di mais anche noto come maizena.
maizena - amido di mais (3)Il procedimento è dei più semplici.
Basta mettere sul fuoco, dentro ad un pentolino, due cucchiai pieni di amido di mais e un bicchiere d’acqua. Mescoliamo durante tutto il tempo e noteremo che scaldandosi, ci vuole davvero poco, il composto si trasforma in gel. Il fenomeno della gelatinizzazione consiste, dunque, nella disorganizzazione dei granuli d’amido in ambiente acquoso, a un’idonea temperatura, tra 50 e 70°C a seconda dell’origine vegetale dell’amido*.
maizena - amido di mais (2)Possiamo ora spalmarlo sulla nostra chioma. Ci saranno dei grumi che si staccheranno dai capelli andando a cadere, ma non è tanto grave in quanto essi rimangono compatti e non macchiano. Dopo un tempo di posa di mezzora, possiamo procedere con il consueto shampoo.
Io ho usato questo gel al posto del balsamo e i capelli sono risultati morbidi al tatto. L’ho utilizzato anche negli impacchi con le erbe ayurvediche. Si può usare pure come escamotage per “allungare il brodo” se la quantità di polvere non ci basta. E’ inoltre possibile aggiungerlo nel pappone insieme all’hennè.

No reazione chimica, ma processo fisico.
*Il raffreddamento favorisce il ripristino della struttura ordinata con conseguente “ricristallizzazione o retrogradazione” dell’amido. Sebbene l’amido in realtà non riesca mai a tornare in una configurazione simile a quella iniziale, si forma una struttura intermedia rigida dovuta al riarrangiamento delle catene di amilosio e amilopectina ed esclusione di acqua. L’amido retrogradato può essere nuovamente gelatinizzato sottoponendolo a calore.
Non tutti gli amidi sono uguali, essi differiscono soprattutto per il diverso rapporto di amilosio (polimero lineare del glucosio) e amilopectina (polimero ramificato del glucosio). L’amilosio tende a riscristallizzare molto velocemente dell’amilopectina; per cui il tempo che impiega l’amido a riscristallizzare dipende dalla quantità di amilosio che contiene. Ne consegue che amidi ricchi di amilosio (mais, frumento, legumi) gelatinizzano con più difficoltà e riscristallizzano più facilmente, rispetto agli amidi contenti percentuali più elevate di amilopectina (patata, riso).
maizena - amido di mais (1)

Io ho preparato il mio impacco, come ho già detto, con l’amido di mais, ma si può fare allo stesso modo e con gli stessi benefici anche con l’amido di riso.