Da molto tempo non facevo acquisti sul sito Aroma-zone. Vediamo allora cosa mi sono auto regalata per questo Natale 2022 e cosa ci offre di nuovo l’e-commerce.
melograno aceto olio az

Iniziamo con l’aceto naturale di melograno biologico, ingrediente scelto per la cura dei capelli grazie alla sua acidità naturale. Ricco di principi attivi antiossidanti, facilita il districare, dona lucentezza, aiuta a preservare la luminosità del colore, riequilibra il pH naturale dei capelli, sanifica il cuoio capelluto oleoso e lenisce il prurito in caso di forfora.
Io lo adopero mettendo in 500 ml di acqua fresca 2 cucchiai di aceto di melograno e uso questa miscela come ultima acqua di risciacquo dopo lo shampoo.
az olio rossoCiliegia, Lampone, Melograno, Ibisco e Olivello Spinoso sono i cinque oli vegetali biologici che compongono l’altro prezioso prodotto, con proprietà antiossidanti, protettive e anti-invecchiamento, adatto a tutti i tipi di pelle. Può essere usato puro o personalizzato, ad esempio io lo abbino al siero concentrato di acido ialuronico. La sera unisco sul palmo della mano 4 gocce di siero e 4 gocce di olio e massaggio la miscela sul viso. Il mio problema della pelle tendente un po’ al secco è stato risolto.
acido ialuronico azQuesto siero di acido ialuronico è naturale al 100% e la sua formulazione non contiene alcool. Idrata e migliora l’elasticità della pelle e riempie le rughe ed è uno dei più concentrati sul mercato: 2,5% rispetto allo 0,1-1% di acido ialuronico presente nei cosmetici convenzionali.
Altra chicca imperdibile per la pelle è il siero viso altamente concentrato con il 10% di vitamina C. Si può usare la mattina e/o la sera su viso e collo ben puliti. Due gocce sono più che sufficienti per entrambe le zone.  Sono rimasta particolarmente soddisfatta da questo prodotto: la pelle appare davvero più luminosa e liscia.
az vit cUltimo ma non meno importante un pensierino per i capelli. Pettine districante in 100% legno di faggio, ha 16 denti e dimensioni 13 cm x 5 cm.
az pettine

Da circa un 4-5 anni a questa parte le saponette hanno avuto il loro riscatto ed ora è un tripudio di blocchetti solidi, a partire dal dentifricio, per passare al classico per le mani, al finire con lo shampoo. Ed è proprio di quest’ultimo che voglio parlare. Ne esistono ormai di diversi tipi: per capelli normali, grassi, secchi, fragili, insomma ad ognuno il suo. Innanzitutto, chiariamo che lo shampoo solido si utilizza come un normale shampoo, una volta aver bagnato i capelli e il cuoio capelluto, bisogna passare il blocchetto sotto l’acqua e poi passarlo tra le mani fino a quando non si forma la schiuma e poi massaggiare il cuoio capelluto con le mani (se si vuole, si può anche passare la saponetta direttamente sulla testa, ma io trovo più delicato ed adatto a me il primo metodo). Alla fine, ovviamente, si deve risciacquare la testa. Ma ecco, ora c’è un nuovo passaggio a conclusione del procedimento. Bisogna infatti occuparsi del blocchetto solido bagnato. Io lo lascio ad asciugare ambo i lati sul portasapone in bambù IKEA e poi lo metto in un sacchettino di lino fino al prossimo utilizzo.
Portasapone IKEAFacendo lo shampoo due volte a settimana, la saponetta da 85 grammi che usavo è durata sei mesi. Al momento dell’acquisto consiglio di sceglierne una che non sia avvolta dal cellophane, ma che abbia una confezione composta semplicemente di cartone con all’interno il solo shampoo senza altri imballaggi (pack 100% plastic-free ed ecologico).
shampoo solido

gel semi di linoDai semi di lino si può ottenere un gel utile alla cura e alla bellezza dei nostri capelli. Tale gel può essere utilizzato sia come impacco pre shampoo o applicato subito dopo il lavaggio a capelli ancora umidi o per finire come leave in.
Questi sono ovviamente gli impieghi riguardanti la chioma, ma il gel ai semi di lino è ottimo anche come alimento. I semi di lino sono, infatti, considerati una delle principali fonti vegetali di acidi grassi omega 3. Ai vegani sarà sicuramente capitato di leggere ricette in cui tale gel viene indicato come legante alimentare in sostituzione delle uova.
gel semi di lino (1)Il gel può essere estratto a freddo o a caldo.
Nella procedura a freddo ho lasciato in ammollo i semi per tutta la notte in un recipiente contenente acqua. Il giorno dopo ho filtrato con un colino (si può usare anche la parte finale di un collant). Si fa un po’ di fatica a separare il gel dai semi e fargli oltrepassare le maglie del colino, ma ci vuole solo pazienza.
Nella proceduta a caldo si fanno bollire i semi per 5 minuti, si aspetta un po’ affinché si intiepidiscano e si filtra.
Le mie quantità sono 40 grammi di semi e 250 millilitri di acqua.
Si conserva in frigorifero per pochi giorni, essendo puro e quindi privo di conservanti non durerà a lungo. In alternativa può essere congelato, magari mettendolo in uno stampo come questo:
gel semi di lino (2)

Le erbe tintorie fanno al caso vostro se avete il desiderio di vedervi diverse, rimanendo però sicure di non rovinare i capelli, ma anzi di apportare tutti i benefici che si possono trarre dall’uso di elementi naturali. Queste “tinture” non penetrano nel capello come le tinte chimiche, ma si legano alle squame. In questo modo, non solo proteggono il capello, ma lo volumizzano, aumentando il diametro del fusto. La chioma risulta, quindi, più voluminosa, luminosa e protetta dagli agenti esterni.

Vi propongo questo elenco:

hennè, donano un tono freddo quelli provenienti da Tunisia, India, Pakistan e Yemen mentre donano un tono caldo quelli del Marocco e dell’Egitto. Eccenzion fatta per l’Hanna Lala Menana, un hennè che pur provenendo dal Marocco tinge di un peculiare color rubino. Solitamente le marche più usate per chi punta ad un biondo irlandese è il Tazarine, mentre per chi vuole sui capelli un rosso più profondo e “ciliegioso” Zarqa, Jamila, MDH Karishma. La marca Le erbe di Janas propone invece due tipi di hennè uno caldo che ha un contenuto di lawsone (la molecola responsabile della colorazione) pari a 1,90% e uno freddo che ne contiene 2,95%. Se non avete i capelli chiari scordatevi che l’hennè prenda a mo’ di tinta, se avete i capelli scuri si vedrà solo il riflesso, ma sarà sicuramente una visione molto gradevole quindi incoraggio ad usarlo in ogni caso e poi continuandolo ad applicare potrebbe, stratificando, venir fuori qualche bella sfumatura.
Consiglio l’uso di questo prodotto privo di picramato di sodio, che viene aggiunto in molti hennè per ottenere dei rossi rinforzati.
erbe tintoriealcanna, clicca qui se sei interessato alla mia esperienza con questa polvere.

sandalo rosso, clicca qui se sei interessato alla mia esperienza con questa polvere.

red kamala, clicca qui se sei interessato alla mia esperienza con questa polvere.

indigo, (volgarmente detto hennè nero), colora di nero su una base di partenza castano scuro. Se però la base di partenza è un biondo saranno necessarie due applicazioni fatte una di seguito all’altra per ottenere un nero puro, se invece la base di partenza è un bianco bisognerà fare una prima passata di hennè e dopo ripetere il processo usando l’indigo.
Consiglio l’uso di questo prodotto privo di PPD (para-fenilendiamina), sostanza base di molti indigo che si trovano in commercio utilizzati per la tintura dei capelli e per i tatuaggi che spesso si fanno in spiaggia.
erbe tintoriekatam, dona colore nero, tuttavia se mescolato in un’adeguata percentuale con l’hennè freddo (potete provare mischiando 70% hennè e 30% katam e poi per le volte successive regolarvi in base al risultato ottenuto) può dare riflessi viola.
(Clicca qui per approfondire la mia esperienza con indigo e katam.)

ibisco o jaswand, se unito alla lawsonia (o a miscele che la contengano) è un ottimo freddante del tono. Utile è, infatti, per arrivare ai toni del ciliegia e del mogano. Invece, utilizzato da solo, se la vostra base di partenza è scura, non otterrete praticamente nulla, parlo purtroppo per esperienza. Se invece avete i capelli biondo chiaro (che siano naturali o decolorati non ha importanza) si coloreranno di viola.
Con i fiori essiccati è possibile preparare l’infuso, detto di karkadè; l’ibisco colorerà l’acqua di rosso ed essa potrà essere utilizzata per la preparazione dell’hennè al posto della mera acqua.
alcannamallo di noce, non ha in se e per se un forte potere tintorio. Utilizzato da solo viene usato dalle brune per donare luminosità e riflessi ai capelli scuri. Utilizzato insieme alla lawsonia serve a smorzare l’arancio facendo virare il tono dei capelli sul rosso profondo invece che sul rame. Consigliato quindi per chi ha un colore di base chiaro. Infatti in questo caso pur usando un hennè freddo si potrebbe ottenere inizialmente, cioè finché non avviene una stratificazione, un colore caldo, ma grazie al mallo di noce si può risolvere più rapidamente questo intoppo.
mallo di nocecastagno, non ha in se e per se un forte potere tintorio, ma dona riflessi ai capelli castani.

camomilla e rabarbaro, non hanno in se e per se un forte potere tintorio, tuttavia risultano utili per ravvivare il colore delle chiome già bionde.

curcuma, colora di giallo, può essere aggiunto in piccola percentuale all’hennè caldo per intensificare il colore.

robbia o manjishta o garanza, colora di rosso, aggiunta all’hennè freddo ne intensifica il colore.

campeggio, si usa in miscela con hennè per darvi dei toni più profondi, senza perderne la tipica dominante rossa.

guado, si usa in miscela con l’hennè per darvi un tono più scuro. Allo stesso modo dell’indigo, anche il guado capita che venga erroneamente etichettato come hennè nero.

N. B. Tutti i prodotti citati si intendono puri al 100%.
polveri ayurvediche 3Ci sono una infinità di polveri che possono essere utilizzate sui capelli a scopo tintorio, molte tra queste nominate non le conoscevo fino a qualche anno fa e chissà quante altre ne esistono di cui non sospetto minimamente!

Tutte queste erbe si comprano in erboristeria? No, probabilmente quelle che riuscirete a trovare in erboristeria saranno hennè, indigo e cassia, ma non credo che ci sia speranza per le altre. Nella maggior parte dei casi si dovrà fare riferimento a negozietti etnici e a bioprofumerie, se non ce ne sono nel vostro luogo di residenza tocca ordinarle su internet.

Diffidate delle erboristerie che vendono le polveri sfuse, in quanto non c’è modo di sapere con certezza da quanto tempo le hanno lì in negozio e neanche se sono state addizionate con altre sostanze.

P. S. I risultati ottenuti con queste erbe non sono univoci. Il colore, il riflesso, la sfumatura possono variare da persona a persona, non solo a causa del diverso colore di partenza; anche chi inizia dalla stessa base può avere risultati differenti. 

Il sito Zenstore, a mio parere, è uno dei più all’avanguardia nell’offrire prodotti che si trovano tranquillamente in siti stranieri, ma che in quelli italiani nemmeno a parlarne.
Così, vi avevo già detto in passato di aver comprato l’alcanna
alcanna e sandalo rosso zenstore
e di recente ho preso anche il sandalo rosso.
alcanna e sandalo rosso zenstore
Entrambe bellissime alla vista, il che probabilmente è stato causa di alte aspettative, ma non ho avuto un buon riscontro, ahimè.

L’alcanna colora (ops, dovrebbe colorare) di rosso mogano profondo, la radice contiene infatti un principio colorante rosso-viola detto alcannina. Sono rimasta delusa dall’uso di questa polvere; parto già da una base difficile, in quanto ho i capelli castano scuro, tuttavia speravo di riuscire a ricavare qualche timido riflesso mogano-violino e invece niente. Per cui consiglio di non utilizzarla da sola, ma di mischiarla ad un hennè freddo. Inoltre, è molto difficile da togliere. Lavandola via sembrava come se avessi in testa dei fondi di caffè, stesso colore e consistenza.

Non se la passerà meglio la recensione sul sandalo rosso. La polvere non è stata affatto facile da stendere, non ne voleva sapere di attaccare sui capelli e continuava a cadere a pezzetti. Alla fine mi sono dovuta imballare la testa con tre giri di cellophane e  mettere un asciugamano intorno al collo, pronta subito a tamponare le perdite. Si toglie molto facilmente sotto il getto d’acqua.
Il sandalo rosso, in teoria, dona riflessi sui toni toni del rame, quindi il mio consiglio è di non utilizzarla da sola, ma di aggiungerla ad un hennè caldo per potenziarne il colore.

Ambedue non sono riuscita a tenerle in testa più di due ore perché colavano davvero da tutte le parti. Non so che conclusioni trarre, se è la marca Zenstore che non sta simpatica ai miei capelli o altro. Il cambiamento di colore è stato assolutamente nullo e anche qui non so se il motivo è la qualità delle polveri o il fatto che non le avessi mischiate all’hennè oppure se siano i miei capelli ad avere un problema… Ai posteri l’ardua sentenza!
pacco zen store

L’olio di cocco ha molteplici benefichi e si può usare: sul corpo, subito dopo aver fatto il bagno, come struccante, come collutorio (clicca qui se vuoi approfondire) e per i capelli. In quest’ultimo caso è utile sia come impacco pre-shampoo che come leave in, cioè da mettere dopo aver lavato e tamponato i capelli. Importante non eccedere con le dosi perché altrimenti i capelli non ce la faranno ad assorbirlo tutto e appariranno unti e pesanti, meglio iniziare con poco perché ad aggiungere ci siamo sempre.
L’olio di cocco si distingue per il fatto che la sua fusione avviene intorno ai 24°C, mentre il punto di solidificazione si attesta intorno ai 15-20°C; di conseguenza, si presenta come un olio nei climi più caldi e come un burro in quelli più freddi.
Per questa ragione il mio prediletto è quello in barattolo, così in inverno non fatico a prenderlo e non devo lottare con il collo troppo stretto di una bottiglia.
Questo è quello che utilizzo io (va bene anche per uso alimentare):
olio di coccoHo notato una grande disparità tra il comprarlo online e il comprarlo in negozio. Infatti, su internet il prezzo migliore a cui sono riuscita a reperirlo è stato  8,50 euro, mentre in un negozio pakistato a Napoli l’ho preso per meno della metà, 3,60 euro.

N.B. GLI OLI SI USANO PURI. 

Dovete controllare l’inci quando comprate un olio e prenderlo solo se ci trovate scritto un ingrediente, il mero olio (non vorrete spalmarvi schifezze sulla pelle?!). Quindi, nel caso di specie dovete leggere: olio di cocco o cocos nucifera oil o coconut oil.
olio di cocco

Dall’inizio del 2013 ho smesso completamente di usare prodotti chimici per fare lo shampoo e sono ricorsa al no poo. La cosa sorprendente è che prima dovevo lavare i capelli 3 volte alla settimana e ora basta 1 sola. Un’altra cosa stupefacente è che prima avevo la cute grassa e le punte dei capelli secche mentre adesso è tutto normalizzato.

Elenco dei metodi:

– cowash

Versare in una tazzina un cucchiaio di zucchero di canna ed una quantità di balsamo a piacere. Massaggiare con il composto sul cuoi capelluto (precedentemente bagnato) per bene, lo zucchero infatti ha la funzione di scrub. Infine, sciacquare abbondantemente i capelli.

N. B. consiglio di controllare l’inci (gli ingredienti) dello shampoo, che siano il più accettabile possibile, quindi no siliconi, no parabeni, no sls, no sles, no ppg, no peg, no dea, no tea, no mea, no oli e cere minerali.

P. S. questo indicato è il cowash fatto nel modo “classico”, io dopo poco l’ho personalizzato, cioè usavo solo lo zucchero di canna senza balsamo.

– argilla

Unire l’argilla con l’acqua tiepida fino a creare una pasta né troppo liquida, che coli via mentre la applichi, e né troppo densa, che si spalmi con difficoltà. Quindi spalmare sulla cute (in particolare io insisto nella zona dove ho la riga dei capelli e tra l’attaccatura della fronte e dei capelli (puoi cogliere l’occasione per spanderla anche sul viso, sul collo, sul petto e farti una bella maschera). Lasciare in posa 15 minuti e poi lavare normalmente la testa con l’acqua.

N. B. non usare contenitori o strumenti di metallo per mescolare l’argilla con l’acqua.

P. S. si può aggiungere qualche goccia di tea tree oil all’argilla se si soffre di prurito.

P. P. S. Sono in commercio diversi colori di argilla. Consiglio di usare la bianca, che è quella con cui mi sono trovata meglio. Sconsiglio invece di usare la verde perchè l’ho trovata troppo aggressiva e, nonostante il lavaggio, mi ha lasciato i capelli duri.

– ghassoul (o rhassoul)

Ottimo per chi ha i capelli grassi o forfora grassa. Con tutto il cuore vi dico, se avete entrambi o uno di questi problemi, buttate gli shampoo chimici e passate al lato naturale e bio della vita! Per quanto mi riguarda risultati evidenti già dalla primo utilizzo. (Vedi procedimento argilla).
no poo ghassoul– bicarbonato

Io lo metto in uno di quei flaconi dove ci sta l’ossigeno della tinta che vendono in supermercato, faccio un cucchiaio raso di bicarbonato e il resto pieno tutto d’acqua e shakero. Una volta sotto la doccia, prima bagno i capelli, poi mi spruzzo questa miscela, e infine risciacquo.

– farina di ceci

Io impasto la farina di ceci e l’acqua tiepida quanto basta a creare un composto cremoso della giusta quantità per la testa. Applico massaggiando la cute e infine risciacquo.

– succo di limone

Io spremo 2 o 3 limoni e verso il succo in un flacone come quello in foto. Questo flacone si trova nelle tinte da supermercato. NON versare la “spremuta” nel flacone così com’è perché altrimenti ti ritroverai particelle di limone intrappolate nei capelli, devi filtrarla prima con un colino a maglie strette. Dopo aver bagnato i capelli versare progressivamente lo “shampoo” e risciacquare normalmente.
succo di limone– noci saponine

Io utilizzo 6 noci saponine x 1 litro d’acqua (nel caso le noci si comprino frantumate, sono circa 15 grammi). Prima di mettere le noci nell’acqua, se è il caso, aprirle in due e non metterle intere, quindi portare ad ebollizione l’acqua con le noci. Il processo di ebollizione estrae la saponina dai gusci e la combina con l’acqua. Quando bolle spegnere il gas e chiudere con un coperchio il pentolino. Lasciare in infusione 20 minuti, poi filtrare con un colino. Aspettare che l’acqua arrivi ad una temperatura accettabile, adatta ad essere versata sui capelli (precedentemente bagnati) e risciacquare normalmente.

N. B. Non lasciatevi ingannare dalla mancanza di bolle, l’efficacia della pulizia è comunque garantita. Non ci sono agenti artificiali schiumogeni quindi non ci sono bolle.

P. S. Le noci saponine possono essere utilizzate anche per lavarsi le mani, strofinando semplicemente le mani bagnate insieme ai gusci, e per lavare i panni in lavatrice, mettendo 4  noci spaccate o intere in un sacchettino di cotone e riponendole nel cestello della lavatrice.
sapone noci saponine– erbe indiane

Le erbe indiane che assurgono allo scopo lavante sono l’aritha o reetha e lo shikakai. La prima si ottiene dalla polverizzazione delle noci saponine e il secondo dalla polverizzazione del baccello dell’Acacia concinna. Si possono usare singolarmente o insieme. In una ciotola di vetro o di ceramica mescolare la polvere con acqua calda fino a formare una pasta non troppo liquida ma nemmeno troppo densa. Usare un cucchiaio di legno o di plastica per mescolare il composto. Coprire il composto con il cellophane e lasciare macerare per 20 minuti. Scegliete voi se utilizzare una quantità adatta a coprire solo il cuoio capelluto oppure se volete ricoprire anche i capelli. Tenete in posa 30 minuti e lavate.

P. S. Queste due polveri si possono applicare anche sulla pelle di viso e corpo (lasciandole in posa dieci minuti e poi risciacquando).

Purtroppo ho dovuto fare i conti con persone che credono che non usare shampoo chimico equivalga ad essere una sudicia che va in giro con i capelli luridi (e magari i soggetti in questione non sanno minimamente cosa si spalmano tra siliconi, parabeni, petrolati, ecc.), ebbene vorrei farvi riflettere con questa domanda: se il mio cuoio capelluto si pulisce anche con questi metodi mentre voi avete bisogno dello sgrassatore del bagno, chi è in realtà lo sozzo?